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Logica 22: l’immobiliare di qualità, un investimento sul futuro

I vantaggi. Il team ha un’esperienza di oltre 20 anni nel settore, in tutto il nord Italia. La società Simone Pavanato ha saputo cogliere le opportunità off erte dal co-housing e dagli affi tti a medio termine a studenti, professionisti o giovani coppie. Metti al sicuro i tuoi risparmi. Investi sull’immobiliare di qualità”. È lo slogan di Logica 22, realtà fondata da Simone Pavanato che ne è attualmente presidente: a pochi passi da piazza Ferretto e dalla zona pedonale di Mestre, Logica 22 off re agli investitori più attenti immobili totalmente ristrutturati in classe A per garantire alta efficienza, basse spese di

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Gli studenti parmigiani nel vortice del caro affitti: 500 euro per una camera, ‘effetto’ Airbnb e alloggi universitari insufficienti

A Parma ci sono poco più di 600 alloggi universitari a fronte di circa 32 mila iscritti. Trovare una stanza nella nostra città è un vero calvario. Il boom del mercato degli affitti brevi (+100% in 5 anni) limita il numero di abitazioni disponibili. Stanze singole a non meno di 500 euro, alloggi universitari insufficienti e disponibilità di abitazioni in calo, soprattutto a causa del boom del mercato turistico e degli affitti brevi, quello di AirBnb e delle altre piattaforme online. Tempi bui per gli studenti che decidono di spostarsi a Parma per frequentare l’Università e che cercano anche solo una camera

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Alloggi universitari, dal Pnrr una risposta lenta all’emergenza

Il problema viene ancora da più lontano, come testimonia l’atavica penuria di spazi nei nostri studentati e la conseguente scelta del Pnrr di destinare 960 milioni al rafforzamento dell’housing universitario. L’obiettivo è reperire 60mila nuove disponibilità entro il 30 giugno 2026 (per ora siamo a quota 8.500). Oggi solo il 4% dei nostri studenti ha accesso a una residenza universitaria contro il 10% della Germania, il 12 della Francia e il 24 del Regno Unito. Dove c’era una tenda adesso ce ne sono 12. E dove c’era una studentessa ora ci sono una ventina di giovani. Siamo a Milano, a piazza Leonardo

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Alloggi universitari, il problema non è solo a Milano: negli studentati pubblici c’è posto solo per il 5% dei fuori sede

La disponibilità di posti letto per gli studenti che frequentano l’università lontano da casa è fortemente insufficiente in quasi tutta Italia. Negli studentati, pubblici o privati, può essere ospitata solo una piccola parte di loro. Ha fatto clamore l’episodio della studentessa che, per protesta contro il caro-affitti a cui devono sottostare gli universitari fuori sede, ha deciso di dormire in tenda davanti al suo ateneo, il Politecnico di Milano. La vicenda ha acceso i riflettori, ancora una volta, non solo sui prezzi esorbitanti del mercato immobiliare di alcune città italiane, in particolare del capoluogo meneghino, ma anche sull’annoso problema dell’insufficienza di strutture

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Alloggi universitari, negli studentati pubblici c’è posto solo per il 5% dei fuori sede

Insufficiente la disponibilità di posti letto per i ragazzi che devono uscire di casa per seguire i corsi universitari. Solo una esigua parte può essere ospitata negli studentati, mentre la maggioranza è costretta a trovare sistemazioni private. Quando si parla di diritto allo studio in ambito universitario si citano soprattutto le borse di studio, che spesso sono insufficienti sia dal punto di vista numerico che “economico”. Ma, specie per i ragazzi che vogliono (o sono praticamente costretti) a frequentare l’università in una città lontana da quella di residenza il vero problema è un altro: l’alloggio. Per loro, infatti, è quasi impossibile accedere

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Fuori sede, si torna all’università e riparte la disperata ricerca di un alloggio

Riaprono le scuole, arrivano i test di ammissione e, puntuale, per gli studenti universitari fuori sede inizia uno dei compiti più ardui, la ricerca di un alloggio. Lavoro pesante e non agevole in particolare in Italia, dove il numero delle residenze universitarie è insufficiente rispetto alla popolazione studentesca e dove gli affitti delle case lievitano nonostante la crisi economica. Problema ancora più sentito se si pensa che gli studenti che frequentano un ateneo lontano da casa sono circa 700mila. I numeri parlano chiaro. Un esempio: a Torino, per quest’anno, sono disponibili 1.800 posti in residenze universitarie, sufficienti a coprire circa il 50

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